Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

venerdì 9 dicembre 2016

Silenzio


In tutto il periodo in cui in Italia ci accapigliavamo per la campagna referendaria questo blog è rimasto silente.

E’ stata una scelta dettata dal fatto che lo scrivente era impegnato appunto nell’agone politico e non ha voluto utilizzare queste pagine per fare propaganda.

Ho iniziato questo percorso conoscendo per sommi capi la materia costituzionale di cui il referendum si occupava. Progressivamente, mentre le ragioni del Si e del No venivano spiegate, ho cercato di arrivare a una conoscenza più approfondita.




Ho poi visto ancora una volta, a mie spese, cosa vuole dire in certi casi confrontarsi con gli “avversari”. In realtà la maggior parte delle persone con cui ho discusso di persona mi ha fatto il regalo delle sue ragioni e, anche quando non sono riusciti a convincermi, ho imparato qualche cosa. Questo perchè quando discutiamo con qualcuno per strada si tratta di un interlocutore che ci siamo scelti.

Sui social invece è differente. Sui social è molto più difficile evitare gli imbecilli. In parte per la natura stessa del network, e in parte perchè detti imbecilli, tutelati dalla distanza fisica, diventano molto coraggiosi e aggressivi, oltre che spesso piuttosto volgari.

E’ difficile reagire correttamente davanti a attacchi pieni di insulti, privi di logica e tenuti insieme solo da rancore generico verso...boh, credo verso quello che rende la tua vita miserabile e non sai cos’è e dunque decidi di incarnarlo nella persona con cui stai “discutendo” su Facebook.

Adesso il referendum è passato. Ci ritroviamo da capo, con tutti i problemi di prima, irrisolti. Dal paese giunge un grido, ma non si capiscono le parole. Dovranno stare attenti, nei prossimi anni, a raccoglierlo, i nostri rappresentanti politici, perchè viene da chi sta perdendo speranza nel futuro. Lasciato nelle mani sbagliate, diventa una bomba. Sta già succedendo.

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