Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

sabato 9 aprile 2016

Fanculo Riina


 
Io non guardo quasi piú la televisione, se non per qualche occasionale evento sportivo.




E meno male, perché giá mi incazzo abbastanza se la Juve perde in Champions League, ma se l’altra sera avessi visto l’ineffabile Vespa nella sua trasmissione che intervistava il mafioso Salvo Riina, probabilmente avrei causato danni irreparabili alla televisione e alla mia casa.

Non avrei avuto conseguenze immediate negative. Rientrando, verso il tardi, mia moglie mi avrebbe visto seduto in poltrona che leggevo un libro. Mi avrebbe chiesto: “Gionata, perché c’é il portaombrelli di ferro infilato dentro alla tele?”

“Perché stavano intervistando il mafioso Salvo Riina a Porta a Porta” avrei risposto tranquillamente senza alzare gli occhi dal libro.

“Ah ecco. Eh beh, capisco”. Avrebbe risposto lei, e sarebbe andata a dormire.

Perché a Palermo c’era venuta anche lei. Un anno dopo che due tra i pochissimi eroi della Repubblica Italiana, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, erano stati ammazzati da Cosa Nostra, organizzazione criminale mafiosa che al tempo aveva come suo capo indiscusso Salvatore Riina, padre di Salvo, eravamo andati a una enorme manifestazione a Palermo in cui la cittá e l’Italia, finalmente, vomitavano la mafia.

Non solo era venuta con me. Era stata proprio lei a ideare e progettare tutto il viaggio, in treno, con i lenzuoli bianchi pieni di slogan contro questi vigliacchi schifosi. Era il 1993.

E quindi anche senza avere visto la trasmissione, é difficile sopportare l’idea che Bruno Vespa, con la sua espressione melliflua, con quella faccia piena di porrazzi, neutrale rispetto a ogni legge morale, abbia impunemente portato a casa degli italiani questo signore. La cui colpa, attenzione, non é assolutamente quella di essere figlio di Totó Riina (ergastolo, decine di omicidi) o il fratello minore di Francesco Riina (ergastolo, 4 omicidi). No. La sua colpa é che é un mafioso anche lui. Si é giá fatto 8 anni di galera ed é uscito solo per decorrenza dei termini.

Perché un tale personaggio puó andare in tele a raccontare le sue storie? Che qualifiche ha per parlare a milioni di Italiani? L’abbiamo eletto? Ha competenze specifiche, a parte essere un criminale? E se bisogna parlare di crimine e di mafia, non possiamo farlo fare a un carabiniere, a un magistrato, a una vittima, invece di far parlare il carnefice bello fresco?

Adesso vado di lá e sfondo la televisione col portaombrelli lo stesso, anche se non l’ho visto il programma di Vespa. Facciamolo tutti, per protesta. Sará contenta la Samsung, Vespa no. Fanculo Riina. E fanculo Vespa anche lui.

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