Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

domenica 24 gennaio 2016

L'ANPI - Once Were Warriors

L’ANPI si schiera per il referendum popolare, per dire “no” alla legge di riforma del Senato ed alla legge elettorale

http://www.anpibrescia.it/public/wp/2016/01/22/lanpi-si-schiera-per-il-referendum-popolare-per-dire-no-alla-legge-di-riforma-del-senato-ed-alla-legge-elettorale/

La posizione dell'Anpi come descritta in questo comunicato secondo me ha due aspetti fortemente negativi.


mercoledì 13 gennaio 2016

Il Terrore delle Trivelle


Io credo che la gente, quando pensa alle “trivelle”, in realtá gli viene in mente il dentista.

La reazione scomposta e irrazionale di molti al pensiero delle famigerate “trivelle” si puó spiegare solo pensando a quel senso di impotenza, smarrimento e fitte di dolore improvvise che ci fanno sudare sulla sedia del dentista.

sabato 9 gennaio 2016

Salvini e Maroni: il mondo visto dalla tazza del cesso


Adesso mi diverto un po’.
Se in questi anni ho osservato con dispiacere le attivitá del M5S, considerandola un’occasione sprecata, invece ho sempre ghignato con amarezza alle belle imprese dei leghisti e della Lega Nord.

Questo é un movimento politico che mi ha fatto schifo dal primo giorno perché basato sulla contrapposizione verso chi é diverso, soprattutto verso chi é diverso e debole. Prove pena per chi li sostiene, e disprezzo per chi guida quel partito.

Qui sotto c’é una raccolta di miei interventi su Facebook nei mesi scorsi, ma la maggior parte sono stati postati PRIMA di scoprire il magico tasto “nascondi tutto da...” che mi ha permesso di non vedere piú i post dei leghisti, specie di quel lazzarone invadente di Salvini, senza dovere per forza bloccare gli amici sfortunati che me li postavano.

Li ho raccolti tutti qui perché ormai, certo che non governeranno mai piú, ci rido sopra, e anche per me stesso, per poter dire: quando c’era questa gentaglia in giro, io ero esattamente dalla parte opposta. Mi appunto questa medaglia da solo.

 

17 gennaio 2014

“Cari amici leghisti,

 Ma la piantate di sbraitare “Fuori da casa nostra!” a tutti quelli che passano (specie se neri)?

 Soprattutto perché NON E’ CASA VOSTRA. E’ anche del 97% degli Italiani che non vi vota, tanto per cominciare. Non avete contribuito a costruirla, non c’eravate a difenderla quando serviva, non l’avete saputa governare quando é stato il vostro turno, e adesso venite a rompere le scatole?

venerdì 8 gennaio 2016

Parlare male di Grillo / 3 Tra delirio e ignoranza


Riporto qui nella terza e ultima puntata del mio viaggio nella Grillosfera le principali sparate di Grillo e dei suoi che tradiscono una serie di lacune: mancanza di prospettiva, scarsa conoscenza del mondo che li circonda, ignoranza assoluta sui temi tecnico-scientifici. Una condizione che dovrebbe spingere al silenzio e allo studio, ma che nel loro caso li porta a gridare ancora piú forte, compensando la mancanza di sostanza con i decibel. Soffro molto quando leggo queste cose, ed ecco come ho reagito: 

mercoledì 6 gennaio 2016

Parlare male di Grillo / 2 - come rendersi (poco) utili

M5S, o come rendersi (poco) utili.


Queste righe, scritte all’inizio del 2014, spiegano cosa ne penso dell’eroico autodimezzamento dello stipendio da parlamentare dei grillini.
4 jan 2014

Parlare male di Grillo / 1 - come raccogliere milioni di voti e fumarseli tutti


Ho imparato a mie spese che parlare male di Grillo e del suo movimento é pericoloso, quantomeno nel mondo virtuale dei social network.

L’insultatore grillino appartiene a una categoria a se stante: sono stato insultato in realtá anche da altre persone, sempre per motivi di appartenenza politica (fascisti, leghisti e, di recente, anche qualche appartenente a una certa sinistra sedicente alternativa), ma sempre da individui che non conosco personalmente e che per caso erano finiti nello stesso dibattito in cui mi trovavo io. Oppure in conseguenza di qualche mia provocazione, dato che spesso non resisto alla tentazione di prendere in giro i commenti piú beceri, quindi in quel caso mel’ero andata a cercare. Registro inoltre che tutti questi insultatori agiscono sempre protetti dallo schermo del PC. Nessuno di loro avrebbe il coraggio di dire certe cose in faccia a un maschio adulto, perché saranno anche fuori di testa, ma proprio scemi direi di no.


domenica 3 gennaio 2016

La fine di Facebook

Per un anno e mezzo non ho piu' aggiornato questo blog. In tutto questo tempo ho utilizzato Facebook come mio principale contatto virtuale con l'esterno.
Adesso quell'esperienza e' finita.
Ecco il messaggio con cui ho chiuso la mia esperienza sul Social Network piu' famoso del mondo.

Sono giunto alla conclusione che Facebook come social network é finito.
Lo ho utilizzato per un po’ allo scopo di estendere il gruppo di persone con cui parlo, mi confronto, condivido, anche se poi ho spesso evitato di condividere cose troppo personali (la mia faccia per esempio).
Con il tempo lo strumento si é trasformato. Da luogo di incontro a sfogatoio, in cui tutti postano, nessuno legge. Tutti urlano e nessuno ascolta. Non é lo specchio delle persone, né la loro identitá segreta. E’ lo scarico da cui si evacuano pulsioni, frustrazioni, e tantissime scemenze.
Forse non c’é niente di male. Anzi, forse é un bene che la grande maggioranza degli scontenti si sfoghi qui sopra invece di andare in giro a mitragliare la gente. Ma a me non interessa piú.
Alcuni gruppi a cui ho partecipato come quello chiamato “Sei di Garlasco Se” li ho trovati molto piacevoli e andrebbero salvati al di fuori di Facebook (una bella ricerca filologica sarebbe l’ideale), ma non é abbastanza per sorbirmi tutto il resto.
Buona continuazione, chi mi conosce ha la mia mail, il mio blog, il mio telefono e sa anche dove abito.

 I have come to the conclusion that Facebook is done, as a social network.
I have used it, for a while, to extend the group of people with which I communicate, I discuss, and I share things, despite I have never yielded to share too much of my personal things (my face, for one).
With time, the instrument has changed radically. It was a meeting point, it has become a place where everybody writes, no one reads. Everybody shouts, no one listens. It is not our mirror, or our secret identity. It is our exhaust, where frustration, urges and abundant stupidity are evacuated.
Maybe there’s nothing wrong with this. In fact, it is probably a good thing that the vast majority of discontent are shouting at their PCs instead of going around shooting at people. Maybe. Just I am not interested anymore.
Some groups I joined were very good, like the one about my hometown, which I believe has a philological value that goes beyond Facebook and should be salvaged with a serious study, but that’s not enough to endure all the rest.   
Have a safe journey. Those who know me also know my mail, my blog, my phone, and where I live.

Ho raccolto una parte del materiale testuale che ho scritto su Facebook. Non ho ancora deciso cosa farne.