Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

venerdì 9 dicembre 2016

Silenzio


In tutto il periodo in cui in Italia ci accapigliavamo per la campagna referendaria questo blog è rimasto silente.

E’ stata una scelta dettata dal fatto che lo scrivente era impegnato appunto nell’agone politico e non ha voluto utilizzare queste pagine per fare propaganda.

Ho iniziato questo percorso conoscendo per sommi capi la materia costituzionale di cui il referendum si occupava. Progressivamente, mentre le ragioni del Si e del No venivano spiegate, ho cercato di arrivare a una conoscenza più approfondita.

mercoledì 24 agosto 2016

Il terremoto, ancora


I terremoti non si possono prevenire, non si possono prevedere, se non in termini probabilistici e sul lungo termine. Non si possono nemmeno fermare.

Il terremoto di questa notte ha distrutto alcuni borghi nel centro Italia, causando un numero ancora non precisato di vittime (si parla per adesso di una ventina di persone, tra cui alcuni bambini, ma il bilancio sembra destinato a peggiorare).

Oggi si sentono i giornalisti dissertare sulla potenza dei terremoti, paragonandoli tra di loro e considerando “quasi uguale” la potenza di questo rispetto a un altro di grado simile.

venerdì 29 luglio 2016

Il giorno più felice per un geologo



Tre virgola sette milioni di anni fa, in Tanzania, il vulcano Sadiman eruttò.

Non si trattava di un evento raro, e quindi le creature che vivevano in quella zona non si spaventarono più di tanto. Si limitarono a stare sopravento, in modo da non essere investite dalla nevicata di ceneri che accompagnava ogni eruzione.

giovedì 30 giugno 2016

La festa piu' grande


Bisogna saper apprezzare i privilegi che ci vengono donati.

Io, personalmente, non avrei alcun motivo di essere a Reykjavik, Islanda. L’Islanda in quanto luogo remoto ed estremo mi attira, ma non abbastanza da venirci a fare le vacanze con tutta la famiglia. Quindi non sono qui per diporto. Sono qui per lavoro. E anche questo è strano. Io, geologo petrolifero, cosa ci faccio nell’unico paese al mondo che non ha bisogno di petrolio (e non ne ha)?

sabato 11 giugno 2016

Brexit, Trump e l’autolesionismo di dire no. Anche alle riforme.

Non credo che quegli inglesi che vogliono uscire dall’Unione Europea ascolteranno i tanti appelli europei e americani a non staccare il Regno Unito dal suo principale partner mondiale, appunto, l’Europa.

Non ascolteranno perchè non si tratta di una scelta lucida, e quindi la razionalità non c’entra.

Il concetto di Europa non scalda i cuori. E’ un “Noi” molto soffuso, che non richiama patriottismi, eroi, martiri, non si presta a retoriche da piazza oggi tanto di moda tra i cosiddetti leaders. L’Europa è un’appartenenza lontana dalla pancia, anche se poi il suo principale effetto è il benessere materiale dei suoi cittadini.  

sabato 14 maggio 2016

Annaffio le radici


Su questo blog già qualche anno fa raccontai una campagna elettorale, in cui descrivevo l’elaborazione del programma, la lista, il lavoro fatto insieme, da sinceri democratici, i volantinaggi, e le speranze, poi risultate vane.

Quindi questa volta lascerei perdere, chissamai che porti sfiga...


sabato 9 aprile 2016

Fanculo Riina


 
Io non guardo quasi piú la televisione, se non per qualche occasionale evento sportivo.

giovedì 24 marzo 2016

Logica Elementare


Gli stati nazionali sono un anacronismo, e sono la causa principale della debolezza dell’Europa e dei suoi paesi.

Le forze con cui si misurano, sono tutte extra-nazionali. Se ne fregano dei confini. E una rete di paesi spezzata e scoordinata é il massimo per i suoi nemici e i suoi avversari.


domenica 28 febbraio 2016

Quando Tota si incazza


Come tutti, anche io mi immagino migliore di quello che sono.

In particolare, il Tota del mio immaginario é un personaggio dotato di grande saggezza, che sa gestire ogni situazione critica con l’uso della calma zen, mantenendo logica e luciditá mentre tutti si perdono.


sabato 13 febbraio 2016

Poveri animaletti


Riporto qui di seguito l'articolo di Elena Cattaneo pubblicato sul sito di Repubblica in questi giorni.

Non ritengo ci sia niente da aggiungere alla sua lucida, razionale e completa spiegazione del perché la ricerca biologica, per funzionare, necessita di fare test sugli animali. Invito gli amici dubbiosi, o animalisti, o legati a idee ottocentesche della vivisezione a leggerselo con calma.

Certamente l’articolo avrá un copyright, e dichiaro quindi di non avere alcuno scopo di lucro nel riprodurne il contenuto. Inoltre dato che nessuno legge questo blog, esso va considerato come uso privato del testo.

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/02/09/news/ricerca_senza_i_test_sugli_animali_la_medicina_fallisce-133105658/?ref=HRLV-23

Ricerca, senza i test sugli animali la medicina fallisce

AKYRA CORRE VERSO di me e io quasi svengo dalla paura. È uno scimpanzé di 100 chili. Tra noi c'è un vetro spesso diversi centimetri. Mi "saluta" con una manata al vetro, che regge (meno male). La ricercatrice giapponese del Primate Research Institute della Kyoto University, impassibile, lo calma: "Akyra keep quiet". Da anni vivono praticamente insieme in un istituto che si integra nello spazio di foresta dove questi animali si muovono liberamente. Il rapporto tra ricercatori e animali di laboratorio è cambiato profondamente grazie ai progressi della ricerca biomedica, sempre più precisa, personalizzata e affidabile.

giovedì 11 febbraio 2016

Sauditi, petrolieri e energia rinnovabile


Un caro amico mi chiedeva l’altro giorno se i sauditi sono avanti dal punto di vista tecnologico. E si chiedeva anche se le compagnie petrolifere saranno in grado di riconvertirsi alle energie rinnovabili. Gli ho risposto cosí:
Ai sauditi piace giocare con le tecnologie.

domenica 24 gennaio 2016

L'ANPI - Once Were Warriors

L’ANPI si schiera per il referendum popolare, per dire “no” alla legge di riforma del Senato ed alla legge elettorale

http://www.anpibrescia.it/public/wp/2016/01/22/lanpi-si-schiera-per-il-referendum-popolare-per-dire-no-alla-legge-di-riforma-del-senato-ed-alla-legge-elettorale/

La posizione dell'Anpi come descritta in questo comunicato secondo me ha due aspetti fortemente negativi.


mercoledì 13 gennaio 2016

Il Terrore delle Trivelle


Io credo che la gente, quando pensa alle “trivelle”, in realtá gli viene in mente il dentista.

La reazione scomposta e irrazionale di molti al pensiero delle famigerate “trivelle” si puó spiegare solo pensando a quel senso di impotenza, smarrimento e fitte di dolore improvvise che ci fanno sudare sulla sedia del dentista.

sabato 9 gennaio 2016

Salvini e Maroni: il mondo visto dalla tazza del cesso


Adesso mi diverto un po’.
Se in questi anni ho osservato con dispiacere le attivitá del M5S, considerandola un’occasione sprecata, invece ho sempre ghignato con amarezza alle belle imprese dei leghisti e della Lega Nord.

Questo é un movimento politico che mi ha fatto schifo dal primo giorno perché basato sulla contrapposizione verso chi é diverso, soprattutto verso chi é diverso e debole. Prove pena per chi li sostiene, e disprezzo per chi guida quel partito.

Qui sotto c’é una raccolta di miei interventi su Facebook nei mesi scorsi, ma la maggior parte sono stati postati PRIMA di scoprire il magico tasto “nascondi tutto da...” che mi ha permesso di non vedere piú i post dei leghisti, specie di quel lazzarone invadente di Salvini, senza dovere per forza bloccare gli amici sfortunati che me li postavano.

Li ho raccolti tutti qui perché ormai, certo che non governeranno mai piú, ci rido sopra, e anche per me stesso, per poter dire: quando c’era questa gentaglia in giro, io ero esattamente dalla parte opposta. Mi appunto questa medaglia da solo.

 

17 gennaio 2014

“Cari amici leghisti,

 Ma la piantate di sbraitare “Fuori da casa nostra!” a tutti quelli che passano (specie se neri)?

 Soprattutto perché NON E’ CASA VOSTRA. E’ anche del 97% degli Italiani che non vi vota, tanto per cominciare. Non avete contribuito a costruirla, non c’eravate a difenderla quando serviva, non l’avete saputa governare quando é stato il vostro turno, e adesso venite a rompere le scatole?

venerdì 8 gennaio 2016

Parlare male di Grillo / 3 Tra delirio e ignoranza


Riporto qui nella terza e ultima puntata del mio viaggio nella Grillosfera le principali sparate di Grillo e dei suoi che tradiscono una serie di lacune: mancanza di prospettiva, scarsa conoscenza del mondo che li circonda, ignoranza assoluta sui temi tecnico-scientifici. Una condizione che dovrebbe spingere al silenzio e allo studio, ma che nel loro caso li porta a gridare ancora piú forte, compensando la mancanza di sostanza con i decibel. Soffro molto quando leggo queste cose, ed ecco come ho reagito: 

mercoledì 6 gennaio 2016

Parlare male di Grillo / 2 - come rendersi (poco) utili

M5S, o come rendersi (poco) utili.


Queste righe, scritte all’inizio del 2014, spiegano cosa ne penso dell’eroico autodimezzamento dello stipendio da parlamentare dei grillini.
4 jan 2014

Parlare male di Grillo / 1 - come raccogliere milioni di voti e fumarseli tutti


Ho imparato a mie spese che parlare male di Grillo e del suo movimento é pericoloso, quantomeno nel mondo virtuale dei social network.

L’insultatore grillino appartiene a una categoria a se stante: sono stato insultato in realtá anche da altre persone, sempre per motivi di appartenenza politica (fascisti, leghisti e, di recente, anche qualche appartenente a una certa sinistra sedicente alternativa), ma sempre da individui che non conosco personalmente e che per caso erano finiti nello stesso dibattito in cui mi trovavo io. Oppure in conseguenza di qualche mia provocazione, dato che spesso non resisto alla tentazione di prendere in giro i commenti piú beceri, quindi in quel caso mel’ero andata a cercare. Registro inoltre che tutti questi insultatori agiscono sempre protetti dallo schermo del PC. Nessuno di loro avrebbe il coraggio di dire certe cose in faccia a un maschio adulto, perché saranno anche fuori di testa, ma proprio scemi direi di no.


domenica 3 gennaio 2016

La fine di Facebook

Per un anno e mezzo non ho piu' aggiornato questo blog. In tutto questo tempo ho utilizzato Facebook come mio principale contatto virtuale con l'esterno.
Adesso quell'esperienza e' finita.
Ecco il messaggio con cui ho chiuso la mia esperienza sul Social Network piu' famoso del mondo.

Sono giunto alla conclusione che Facebook come social network é finito.
Lo ho utilizzato per un po’ allo scopo di estendere il gruppo di persone con cui parlo, mi confronto, condivido, anche se poi ho spesso evitato di condividere cose troppo personali (la mia faccia per esempio).
Con il tempo lo strumento si é trasformato. Da luogo di incontro a sfogatoio, in cui tutti postano, nessuno legge. Tutti urlano e nessuno ascolta. Non é lo specchio delle persone, né la loro identitá segreta. E’ lo scarico da cui si evacuano pulsioni, frustrazioni, e tantissime scemenze.
Forse non c’é niente di male. Anzi, forse é un bene che la grande maggioranza degli scontenti si sfoghi qui sopra invece di andare in giro a mitragliare la gente. Ma a me non interessa piú.
Alcuni gruppi a cui ho partecipato come quello chiamato “Sei di Garlasco Se” li ho trovati molto piacevoli e andrebbero salvati al di fuori di Facebook (una bella ricerca filologica sarebbe l’ideale), ma non é abbastanza per sorbirmi tutto il resto.
Buona continuazione, chi mi conosce ha la mia mail, il mio blog, il mio telefono e sa anche dove abito.

 I have come to the conclusion that Facebook is done, as a social network.
I have used it, for a while, to extend the group of people with which I communicate, I discuss, and I share things, despite I have never yielded to share too much of my personal things (my face, for one).
With time, the instrument has changed radically. It was a meeting point, it has become a place where everybody writes, no one reads. Everybody shouts, no one listens. It is not our mirror, or our secret identity. It is our exhaust, where frustration, urges and abundant stupidity are evacuated.
Maybe there’s nothing wrong with this. In fact, it is probably a good thing that the vast majority of discontent are shouting at their PCs instead of going around shooting at people. Maybe. Just I am not interested anymore.
Some groups I joined were very good, like the one about my hometown, which I believe has a philological value that goes beyond Facebook and should be salvaged with a serious study, but that’s not enough to endure all the rest.   
Have a safe journey. Those who know me also know my mail, my blog, my phone, and where I live.

Ho raccolto una parte del materiale testuale che ho scritto su Facebook. Non ho ancora deciso cosa farne.