Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

giovedì 21 novembre 2013

Hanno ammazzato Kennedy


Quando hanno ammazzato Kennedy io non ero ancora nato. L’ho saputo dopo, ma non so quando. E’ una di quelle cose che fanno parte della coscienza collettiva, Non l’hai studiato a scuola, non te l’ha detto nessuno, lo sai e basta. Sai che esattamente 50 anni fa, il 22 novembre del 1963, mentre salutava la gente di Dallas dalla sua limousine scoperta, John Fitzgerald Kennedy e’ stato ammazzato a fucilate.

Dato che era giovane, un bell’uomo, dato che parlava di pace e distensione e non trasudava odio come molti invece intorno a lui, aveva un’enorme popolaritá in tutto il mondo. Non così tanto negli USA. Aveva vinto le elezioni su Nixon per pochi voti. Molti nell’America profonda, avrebbero preferito un uomo di più netto profilo. Anticomunista, non troppo disposto verso i neri, propenso a fare guerre.

Perchè l’hanno ammazzato? Niente, è stato uno squilibrato. Uno squilibrato con una mira eccezionale. E quindi è stata una fatalitá, come se fosse morto per un infarto. Eeh, povero ragazzo. Andiamo avanti, dai.

Un cazzo.

Non è andata così.

Adesso, io non voglio tuffarmi nel complottismo. E’ vero, come moltissimi , rimasi molto impressionato dal film JFK di Oliver Stone nel 1991. E inoltre qualche cosa di discordante con la storia del pazzo solitario lo avevo giá visto in un reportage che aveva fatto qualche anno prima Giovanni Minoli, che aveva presentato molti degli elementi del presunto complotto. Poi con il tempo molte di quelle teorie, gli indizi e le provocazioni sono stati smantellati.

Non ho nè i mezzi, nè le competenze nè il tempo di mettermi a ri-ri-verificare testimonianze, esami balistici, e quindi accetto pure il fatto che non sia dimostrato niente se non che Lee Harvey Oswald quel giorno si è piazzato al sesto piano del deposito di libri di Daley Plaza, ha aspettato che l’auto di JFK gli sfilasse sotto, girasse per allontanarsi, e poi gli ha sparato tre colpi in rapidissima successione, ferendolo con il primo e uccidendolo con uno di quelli successivi, che ha spappolato il cranio del Presidente degli Stati Uniti d'America.

Ma se andiamo a vedere che cosa succedeva in America in quegli anni e in quei mesi, scopriamo che questo assassinio capitò proprio a fagiolo. Perchè alcuni fatti sono storici, non c’è bisogno di andare a verificarli ancora. Chi erano i nemici di Kennedy? L’apparato militar/indistriale, che fremeva per fare guerre e JFK non mollava. Affari per miliardi di dollari. La criminalitá organizzata, che aveva perso Cuba (e Kennedy non gliela riconquistava) e aveva il ministro dell’interno alle costole (Robert, fratello di JFK). I servizi segreti di J Edgar Hoover, che lo spiavano e che lui voleva riformare. E tutta la pletora di delinquentelli, poliziotti corrotti, fanatici, mercenari che ruotavano intorno a tutto questo ambiente marcio.

E’ possibile che non ci sia mai stato alcun incontro in cui il destino di Kennedy fu deciso. Ma è anche possibile che non fosse necessario. Che bastasse non fare, non agire (non proteggere), e aspettare, aspettare che il fanatico di turno, magari a suo tempo debitamente addestrato (che in America non mancano), facesse il proprio lavoro. Dopo Oswald ci furono Sheeran Sheeran, James Earl Ray, e perfino quel deficiente di Mark Chapman, pazzi solitari, che uccisero Robert Kennedy, Martin Luther King, e John Lennon. Malcolm X invece non si sa chi è stato. Tutte figure che erano frontalmente contrarie all’America violenta che molti di noi non vogliono più vedere.

L’America deve ancora fare i conti con quella morte. Le parole premonitrici di Dwight Eisnehower avevano messo in guardia contro la forza dell’apparato militare. Oggi è più forte che mai. Finchè lo sará, non ci sará giustizia, nè per Kennedy nè per nessuno.