Uso questo blog per pensare. Lo uso per arrabbiarmi per le cose non giuste. Lo uso per condividere il mio pensiero con chi voglia farlo. Non ho altro che abbia senso mettere in comune. Gionata

mercoledì 2 gennaio 2013

E’ bello sentirsi inferiori: ode a Albert Hirschmann

Di solito, guardando alle figure che nel bene ma soprattutto nel male stanno segnando il nostro tempo, abbiamo il problema contrario: ci chiediamo come sia possibile che persone tanto mediocri come quelle che popolano l’odierna cronaca politica nazionale e internazionale possano davvero essere i nostri rappresentanti e i nostri leader.

C’era chi diceva che George W Bush avesse appeal presso l’americano medio perchè la sua intelligenza limitata lo faceva sentire come “uno del popolo” anche se era miliardario e filibustiere. Ciò offende l’americano medio, che non può certamente essere considerato tanto stupido.
Noi abbiamo il nostro sottobosco parlamentare fatto di fanghiglia truffaldina al soldo del peggiore, che, nel migliore dei casi, ha venduto il culo per un posto al sole (le varie Berlusconettes per fortuna ormai destinate all’oblio), nel peggiore, l’anima.

Oggi invece festeggio un uomo che, forse non così noto, è stato un protagonista del secolo XX. Albert O. Hirschmann, tedesco, morto ieri a 96 anni. Ecco alcune informazioni su di lui.
Albert ne ha fatte di tutti i colori nel secolo XX. Vediamo un po’: negli anni ’30, ventenne, è andato in Spagna a combattere contro i fascisti che avevano rovesciato il governo democraticamente eletto. Poi si è unito all’esercito francese per combattere i Nazisti (lui era tedesco). Mentre era al fronte, tra una pallottola e l’altra, ha preparato il suo dottorato di ricerca in economia.

Poi, dopo che i Nazisti avevano conquistato la Francia, è passato tra le fila della resistenza: il suo lavoro era di far scappare in Spagna ebrei e antinazisti in fuga dalla Francia. Ha fatto scappare oltre i Pirenei circa 2000 persone. Tra queste ci sono il pittore russo-francese-ebreo Marc Chagall, il pittore e scacchista Marcel Duchamp, e la filosofa tedesca ebrea Hannah Arendt. Attenzione, noi ignoranti ne sappiamo poco, ma la Arendt è una delle più grandi menti del XX secolo, ho provato a leggere qualche suo libello sulla condizione umana ma il mio cervello si è arreso, umiliato. Calcisticamente parlando, è come se Platini si fosse unito alla resistenza e avesse fatto scappare Van Basten.
Comunque Hirschmann non è soddisfatto. Scappa in America. Appena arrivato, si arruola nel servizio segreto e viene mandato in Nordafrica e in Italia. Dà una mano a processare i criminali nazisti, poi torna al suo primo amore, l’economia, e lavora al Piano Marshall, l’istituzione economica che ha salvato l’Europa allo stremo alla fine della guerra e gettato le basi per l’Europa Unita (tra parentesi la sorella di Hirschmann, Ursula, ha sposato uno dei padri dell’unificazione Europea, Altiero Spinelli, altra figura di supereroe del secolo breve...).

Hirschmann era un economista ottimista, e pensava che i cicli di crisi alla fine si superano e il progresso continua. Lo ha pensato e scritto fino all’ultimo, quest’uomo straordinario. Speriamo che avesse ragione.
Hirschmann, per colazione, di solito mangia Chuck Norris.

A parte l’ultimo rigo, tutte le altre cose che ho scritto su Hirschmann sono vere, potete controllare. Addio Albert, e grazie.

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